Il 25 ottobre si è svolto il ‘Cava Day’, un’importante iniziativa promossa da Confindustria Bergamo in collaborazione con i proprietari ed i gestori delle cave del territorio volta a far conoscere al pubblico l’attività estrattiva.
L’edizione di quest’anno ha avuto un elemento di pregio aggiuntivo: l’ospitalità della cava NCT (nella persona della titolare, sig.ra Lia Bergamini) ha permesso ad un gruppo di studenti del Liceo Classico del Centro Salesiano ‘Don Bosco’ di vedere in diretta uno scavo archeologico, infatti presso la cava sono in atto già da diverso tempo scavi che hanno portato alla luce una necropoli con tombe risalenti ad un arco di tempo che va dal I al IV secolo d.C.
Accolti dalla funzionaria della Soprintendenza Archeologica dott.ssa Stefania Difrancesco, gli studenti hanno potuto assistere ‘in diretta’ ad un rilievo ed alla rimozione di alcuni oggetti presenti in una delle tombe rinvenute presso la Cava; per gli studenti è stato particolarmente emozionante vedere gli scheletri all’interno delle fosse e potersi confrontare con un’antropologa presente sul campo, che ha mostrato alcuni indizi per risalire all’età ed al sesso delle persone cui appartenevano le ossa rinvenute.
Questo rinvenimento è molto significativo, infatti permette di aggiungere un ulteriore pezzo alla storia di Treviglio: l’estensione della necropoli conferma la presenza di insediamenti di cospicui dimensioni in epoca romana; in particolare conferma la tradizione storiografica per cui Treviglio sarebbe nata dall’unione di tre ville romane, laddove per ‘villa’ si intende un insieme di edifici legati alla produzione agraria. Al momento attuale non è possibile sapere dove si trovasse la villa abitata da coloro che utilizzavano questa necropoli per la sepoltura: si stanno valutando diverse ipotesi, che potranno trovare conferma solo nel momento in cui la terra restituirà ulteriori reperti, magari costituiti da resti murari, che comunque dovrebbero trovarsi esternamente all’area della cava, poichè i romani costruivano le necropoli lontano dai centri abitati.
I rinvenimenti effettuati nell’area della cava, che si trova nella zona nord del territorio di Treviglio, unitamente ai reperti rinvenuti in occasione della realizzazione della Bre.Be.Mi., che si trova all’estremo sud, restituiscono un quadro in cui il territorio di Treviglio in epoca romana appare abitato in più punti, con particolare concentrazione laddove gli storiografi indicano essere state le tre ville Portoli, Pisgnano e Cusarola, che coincidono con gli incroci degli assi della centuriazione, cioè della modalità con cui i romani suddividevano il territorio, ancora oggi chiaramente leggibili nelle partizioni poderali ed in alcuni assi viari.
Per concludere vorrei ricordare che la segnalazione di eventuali rinvenimenti archeologici è non solo un obbligo di legge ma anche un obbligo morale, poichè tali rinvenimenti permettono la costruzione della storia dell’intera comunità; quindi un plauso alla proprietà della cava NCT, che non solo ha regalato agli studenti un’esperienza molto importante sotto il profilo culturale e professionale, ma soprattutto ha messo a disposizione le proprie risorse per permettere agli archeologi di effettuare le scoperte che hanno aggiunto un ulteriore pezzo alla storia di Treviglio.
Barbara Oggionni
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2019-10-25 RASSEGNA STAMPA BERGAMO NEWS
2019-10-25 RASSEGNA STAMPA ECO DI BERGAMO
2019-10-29 BERGAMO NEWS
2019-10-23 articolo Corriere della Sera